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Paola Canova Artista

Pensiero sui limiti sociali:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Purtroppo la società, l’educazione, la religione, ci ha confinato… e l’umanità, che sicuramente nel frattempo è cresciuta… è anche stanca!                                                      Ma sembra che faccia fatica a ri-costruirsi in maniera diversa e nuova… e sia più incline a lasciarsi distruggere!….
Questo di sicuro è un percorso importante, poiché dobbiamo annullare ciò che ci è stato imposto per fare spazio a ciò che imperversa dentro di noi… c’è un fortissimo richiamo, dobbiamo ascoltarci…. fino al limite concessoci per salvarci... e non per distruggerci!               
Sicuramente la creatività che ho accolto dentro di me fin da bambina e mai ho lasciato, mi ha aiutato enormemente.
Credo che la parte creativa, che è insita in ognuno di noi, sia la porta aperta per seguire altre “realtà” che altrimenti non percepiamo. Sono quelle realtà che ogni singola persona, cosciente o meno, cerca. Chi crea e lo fa in armonia, si armonizza con l’energia del Creato.
Creare allora diventa una preghiera d’Amore.                                                                         E anche chi afferma di non saper creare o fare nulla, in realtà è solo sovrastato da un passato, che contiene giudizi su chi siamo o non siamo… (…genitori, parenti, amici…) che hanno seppellito una innata capacità di creare comunque una cosa qualsiasi!                           
La capacità di addentrarci in una qualsiasi forma artistica, che può essere classicamente la pittura, la scultura, la danza, il canto…come più semplicemente il cucito, il cucinare, il curare le piante, o altri lavori manuali… è per noi di vitale importanza.                           L’importante è seguire una propria passione e non di certo i giudizi esterni del tipo..."che segui il tuo giardino semplicemente per non essere meno del tuo vicino di casa"..., oppure,  "tuo marito si lamenta che non sai cucinare… e allora intraprendi una corso di cucina…" Insomma non certo perché qualcuno si complimenti con noi e di conseguenza si cerchi l’accettazione… no! Prima cosa accettarsi nei propri limiti e sviluppare le proprie inclinazioni…cosa difficilissima!!!                                                                                                       
“È difficile capire ciò che si vuole quando nella tua mente s’affollano un mare di pensieri, giudizi, doveri, castranti responsabilità, abitudini, paura di non meritare, di non essere all’altezza di quello che sei stato fino ad ora e che, soprattutto gli altri sono abituati a vedere di te!…                                                                                                                           Se poi tenti di azzardare un cambiamento, e non sei forte abbastanza…. Zaac! …ti tagliano le gambe!! …e sai perché?… perché costringi anche gli altri a cambiare… e non ne hanno voglia!….. prima stavano così bene sulla tua pelle calda, così nutriti…


Allora c’è il momento di dare e di ricevere, in un ritmo di libertà e d’amore.  


Ma bisogna fare attenzione a quando si dà per un bisogno di approvazione o per sentirsi utili, come è necessario stare attenti a non crogiolarsi nel ricevere… rischiando la dipendenza e la perdita della propria forza interiore.
Entrambi sono delle gabbie!  .................................................................................................................
Tutto è giusto fatto nel modo naturale. Natura.                                                                        È come se ci fossero sette giorni-notti di continuo sole e sette notti-giorni di continua notte… di sicuro si distruggerebbe un equilibrio, di sicuro alcune forme di vita morirebbero….
Noi ci stiamo perdendo proprio perché non siamo naturali… non importa di come l’abbiamo persa … ma dobbiamo riprendere in mano il nostro essere naturali, il nostro essere come bambini, spontanei, gioiosi, giocosi… essere come la natura, “naturali”!
E non nervosi e depressi, sempre di corsa perché vittime di certi meccanismi mentali, sociali, culturali, religiosi… sempre in reazione a ciò che si scatena all’esterno. Non dobbiamo essere come burattini e lasciarci far muovere da …chissà chi !!...                            La società, la politica, la religione… non ci lascia liberi di essere, ma ci manovra, …ci toglie l’esser naturali facendoci cadere in gabbie che manco non vediamo… ma il respiro comincia a mancare… e ce ne stiamo accorgendo….

E per chi se ne accorge..."reagire" non serve....                                                          Reagire... è prigionia, Essere è libertà.  Essere, significa essere centrati su di sè...

Se ci riprendiamo quel centro “naturale” non reagiamo più ma impariamo ad “essere”!      E per fare questo ci vuole coscienza ad ogni passo. Bisogna imparare a guardarsi.    Almeno finché ti innalzi fino ad un certo punto… nel quale ogni cosa diventa il riposo dell’anima.                                                                                                                                      E per chi è in questo spazio, o sta camminando avvicinandosi sempre più ad esso, sa cosa intendo!…
Per chi invece ancora non ha la più pallida idea di ciò che intendo, voglio dire che c’è la possibilità di arrivare in un punto, in una energia, o in una dimensione nella quale, magari fai le stesse cose di prima… ma non c’è più “fatica dentro”!!

E cominci a salutare il sole chiedendogli scusa per non averlo mai ringraziato prima del suo dono che ogni giorno ci fa! Cominci a ringraziare l’albero che ti dona la sua ombra, ringrazi l’acqua che ti disseta… cominci a ringraziare chi ti odia perché ti permette di dare amore, e di riconoscerti in quell’amore, e di travolgere, poi anch’egli in questo amore.                        Ed quell’Amore che è sempre stato accanto a te ma che non ti sei mai dato il permesso di vedere. E se tu lo vedi lo puoi mostrare anche agli altri… o perlomeno a chi vuole vederlo!   
Bisogna sapersi dirigere verso quello che profondamente si sente dentro, e lo si sente perché ti accorgi che la tua vita sta perdendo vivacità, che tutto sta assumendo una meccanica monotonia, un tirare avanti la carretta… ed è un punto “pericoloso” perché proseguire in questo punto si rischia l’abitudine, o la perdita della forza interiore per affrontare tale situazione.  

E la consapevolezza viene sempre meno, ti ci abitui a tal punto che inizi a pensare che tutto sommato stai pure bene… la paura di cambiare diventa più forte della voglia di “guarire” e vivere veramente.

 Ma, ricorda, il tuo corpo non ti tradisce, il tuo corpo comincia a star male comunicandotelo con malesseri, ansia, insonnia, depressione… fino ad ammalarti… anche maniera semplice inizialmente….


L’anima ci parla attraverso il nostro corpo. È così semplice in fondo, … perché non ascoltarci?...


Dobbiamo imparare a fare come i bambini che chiedono continuamente “perché”.                 Perché sto male?...cosa non capisco di me stesso? E la risposta prima o poi arriva…"se ci si accorge del problema la soluzione arriva"...statene certi!

 

Paola Canova

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"Luce dell'Anima"

 

 

 

 

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